Ricerca dell’Almond Board Of California sulla riduzione al minimo della presenza di Amyelosis transitella onde evitare l’insorgere delle aflatossine.
Il settore delle mandorle dispone di programmi e procedure atte a ridurre al minimo la presenza di aflatossine in ogni stadio di produzione, non solo in risposta al campionamento, test e lavorazione, ma anche con un’attenzione rivolta all’ambiente dei mandorleti, in cui ha inizio la contaminazione di aflatossine e in cui occorre affrontare tale problema.
I coltivatori sono in grado di ridurre la potenziale diffusione di aflatossine minimizzando i danni causati dall’Amyelosis transitella.
La prevenzione da Amyelosis transitella consiste in:
Misure sanitarie invernali
La rimozione delle mandorle mummie, ossia quelle che restano sull’albero dopo il raccolto, prima della crescita delle gemme, entro il 1° febbraio. Le mandorle mummie sono il principale rifugio per lo svernamento dell’Amyelosis transitella e la loro rimozione rappresenta il metodo di controllo più efficace. Dopo la rimozione, devono essere distrutte entro il 15 marzo.
Raccolto anticipato
Quando le mandorle sono raccolte il prima possibile dopo la maturazione e sono rimosse prontamente dal mandorleto si evita il deposito di una terza generazione di uova.
Gestione delle scorte
Quando riserve di mandorle con il mallo vengono accumulate, l’umidità presente nelle mandorle unita al caldo crea terreno fertile per la diffusione della muffa di aspergillus e la produzione di aflatossine. Il rispetto di buone prassi agricole eviterà la diffusione delle muffe.
Trattamento stagionale
Se si seguono le linee guida sulle misure sanitarie invernali e il raccolto anticipato, il trattamento stagionale per la Amyelosis transitella potrebbe non essere necessario. Un campione di raccolto è in grado di stabilire la necessità di eventuali trattamenti.